Marimo
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Ho adottato un Marimo. E che cos’è?!

Da qualche tempo sta spopolando sul web, sopratutto sui profili dei plant parents, l’alga-palla altrimenti conosciuta come Marimo!

 

Non è successo da molto, sono trascorse all’incirca due settimane, ma ogni volta che dico a qualcuno ho adottato un Marimo, quello incrocia gli occhi e chiede e che cos’è?

 

Il marimo è un’alga verde pluricellulare appartenente alla famiglia delle Cladophoraceae, diffusa nell’emisfero boreale, come riporta Wikipedia. Io l’ho scoperta per caso, bazzicando a tempo perso su Instagram mi sono imbattuta su diverse stories dove se ne parlava. Ovvio, mi sono lasciata incuriosire ancora di più per un motivo ben preciso: ha a che fare con l’Islanda! E cosa, nella mia vita, nell’ulltimo anno, non ha a che fare con l’Islanda? Poche cose…

MarimoFacciamo un po’ d’ordine: cosa ho scoperto sulle origini del Marimo.

Si tratta di un’alga d’acqua dolce di forma sferica, vive dunque nei laghi, in Giappone se ne trovano in quantità nel lago di Akan e in Islanda nel lago Myvatm (a nord, poco distante da Dettifoss. Sì, sono ferrata sull’argomento!). I due popoli però hanno un modo differente di approcciarsi al Marimo, mentre in Giappone l’alga è legata a una romantica leggenda, in Islanda i pescatori la detestano al punto da averle dato l’appellativo kúluskítur (sfera di erbaccia che rimane impigliata nelle reti da pesca).

La leggenda giapponese. 

Lo so che siete romanticoni curiosi! L’antica leggenda giapponese a cui è legata quest’alga narra di due giovani innamorati fuggiti dalle rispettive famiglie che ostacolavano il loro amore, giunti sulle rive del lago Akan, desiderosi di restare insieme per sempre, i loro cuori si trasformarono nella sfera Marimo. (Sarà anche romantico, ma con un bel pizzico di tristezza!)

In ogni modo, quest’alga può vivere oltre 200 anni, dunque regalare un Marimo corrisponde a un buon augurio. In Giappone, va da sé, l’alga è simbolo dell’amore eterno che supera ogni ostacolo!

Dove compro un Marimo? Come me ne prendo cura?

Io ho acquistato la mia alga palla in un rivenditore di accessori per acquari, che vende anche piante acquatiche e naturalmente pesci. Ho sentito, sempre nelle famose stories IG, che è possibile comprare il Marimo anche online su siti specializzati ma occhio al prezzo: alcuni sparano cifre davvero esose, e fidatevi che l’alga non ha un costo eccessivo ma che si aggira su cinque/otto euro al massimo.

Adesso che avete il vostro Marimo – a proposito, il mio si chiama Tjörnin. Come il piccolo lago cittadino di Reykjavík – dovete prestare attenzione a piccoli accorgimenti per prendervene cura:

  • Immergente il vostro Marimo in un barattolo di vetro, decidete voi la profondità, in acqua dolce rigorosamente fredda. Ricordiamoci che stiamo parlando di un alga che vive nelle gelide acque dell’emisfero boreale!
  • Non ama il sole diretto, quindi sistematelo in una zona luminosa perché possa attivarsi la fotosintensi clorofilliana ma non esponetelo ai raggi diretti. Il rischio è che possa ingiallirsi e, ahimè, morire!
  • Cambiate l’acqua ogni 8-10 giorni, ma non preoccupatevi se doveste dimenticarvene facendo passare qualche giorno in più: non è così suscettibile, il Marimo è uno che sa arraggiarsi abbastanza. Per eliminare i residui di foglie morte, quando cambiate l’acqua, passatelo sotto al rubinetto aperto e strizzatelo leggermente ridandogli la sua naturale forma sferica ruotandolo sul palmo di una mano; non stringetelo troppo!
  • Il Marimo tollera di rimanere fuori dall’acqua per un breve lasso di tempo.
  • È un tipo cauto, cresce solo di 5mm all’anno al massimo. Dunque, se doveste notare una crescita irrisoria, non preoccupatevi. E sopratutto che non vi venga in mente di concimarlo 😉
  • Non soffre la solitudine. Potete assentarvi in tranquillità per le vacanze, specie quelle più lunghe d’estate, al vostro ritorno l’alga sarà lì ad attendervi; vi consiglio comunque di non lasciare il Marimo nella completa oscurità.

Tutto qui. È facile, no? Io ho deciso di adottare un Marimo, a parte che per la recente fissa nei confronti dell’Islanda, perché è una pianta acquatica che funge da particolare elemento da arrendo. Sempre sul web ho visto alcune idee per abbellire il barattolo che ospita l’alga, ricreando veri mini-ambienti acquatici con rocce, rami, sassolini e l’induscussa sfera verde come protagonista, per cui non vedo l’ora di abbellire anche il barattolo del mio Tjörnin. Tuttavia, dato che stiamo parlando di esseri viventi, vi consiglio di adottare un Marimo solo se avete la reale intenzione di prendervene cura come si deve: amorevolmente!

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